Il solstizio d'inverno, il punto minimo di intensità solare nell'emisfero settentrionale, cade il 21/22 dicembre. Era questo il periodo in cui gli antichi dicevano che il Sole era “morto”, sprofondando nell'oscurità. A partire dal 25 dicembre, tre giorni dopo, dicevano che il Sole aveva ricominciato il suo viaggio di ascesa verso l'apice della sua intensità estiva, per cui si diceva che in quel giorno il Sole era nato o rinato. Per questa ragione la nascita degli antichi dei del Sole era fissata tre giorni dopo il solstizio d'inverno. Come oggi tutti sanno, queste divinità non sono mai esistite. Erano simboli del Sole, come fu anche Gesù insieme a molti altri.
Il “Natale” cristiano è un'antica festività pagana, come pure, sotto altro nome è la Pasqua. Il 25 marzo, la vecchia data della Pasqua, il Sole entra nel segno zodiacale dell'Ariete, montone o agnello, e in occasione di quel giorno venivano sacrificati gli agnelli durante rituali finalizzati ad ottenere la propiziazione degli dei ed abbondanti raccolti. Messa in un altro modo, essi credevano che il sangue dell'agnello avrebbe incoraggiato gli dei a perdonare i loro peccati. La storia di Sansone (Sam-sun) nell'Antico Testamento presenta lo stesso simbolismo solare. Gli antichi rappresentavano il ciclo annuale del Sole come la vita di un uomo. Erano soliti raffigurare il Sole come un bambino che nasceva il 25 dicembre e che all'epoca del solstizio d'estate era già diventato un uomo grande e grosso e molto forte. La potenza del Sole raggiunge il suo apice nell'emisfero settentrionale nel momento in cui il giorno risulta più lungo rispetto all'oscurità. A questo punto all'uomo-Sole vennero attribuiti lunghi capelli color oro, come simbolo dei potenti raggi del Sole.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
Se ci troviamo nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Per fare un esempio, a Maeshowe (Orkneys, Scozia) si erge un tumulo datato (con il metodo del carbone radioattivo) 2750 a.C. All’interno del tumulo c’è una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel. Questa costruzione è allineata in modo che la luce del sole possa scorrere attraverso il passaggio e splendere all’interno del megalite, illuminando in questo modo il retro della struttura. Questo accade al sorgere del sole e al solstizio d’inverno.
Fonte: David Icke - Figli di matrix \ Elena Savino -
Il “Natale” cristiano è un'antica festività pagana, come pure, sotto altro nome è la Pasqua. Il 25 marzo, la vecchia data della Pasqua, il Sole entra nel segno zodiacale dell'Ariete, montone o agnello, e in occasione di quel giorno venivano sacrificati gli agnelli durante rituali finalizzati ad ottenere la propiziazione degli dei ed abbondanti raccolti. Messa in un altro modo, essi credevano che il sangue dell'agnello avrebbe incoraggiato gli dei a perdonare i loro peccati. La storia di Sansone (Sam-sun) nell'Antico Testamento presenta lo stesso simbolismo solare. Gli antichi rappresentavano il ciclo annuale del Sole come la vita di un uomo. Erano soliti raffigurare il Sole come un bambino che nasceva il 25 dicembre e che all'epoca del solstizio d'estate era già diventato un uomo grande e grosso e molto forte. La potenza del Sole raggiunge il suo apice nell'emisfero settentrionale nel momento in cui il giorno risulta più lungo rispetto all'oscurità. A questo punto all'uomo-Sole vennero attribuiti lunghi capelli color oro, come simbolo dei potenti raggi del Sole.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
Se ci troviamo nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Per fare un esempio, a Maeshowe (Orkneys, Scozia) si erge un tumulo datato (con il metodo del carbone radioattivo) 2750 a.C. All’interno del tumulo c’è una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel. Questa costruzione è allineata in modo che la luce del sole possa scorrere attraverso il passaggio e splendere all’interno del megalite, illuminando in questo modo il retro della struttura. Questo accade al sorgere del sole e al solstizio d’inverno.
Fonte: David Icke - Figli di matrix \ Elena Savino -
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